Logos Multilingual Portal

Select Language



Jean-Luc Godard (1930)

Nacque in una famiglia agiata svizzera nel 1930 (Francia). I suoi genitori lo mandarono a vivere in Svizzera quando scoppiò la guerra, ma alla fine degli anni '40 ritornò a Parigi per studiare etnologia alla Sorbona. Divenne amico di Claude Chabrol, Francois Truffaut, Eric Rohmer e Jacques Rivette, facendo parte di un gruppo di giovani registi appassionati dediti all'esplorazione delle nuove possibilità del cinema.
Erano le menti pensanti di "Cahiers du Cinema", dove pubblicavano visioni radicali sui film. L'ossessione di Godard per il cinema oltre ogni altra cosa lo portò ad alienarsi dalla sua famiglia, che gli tagliò i viveri. Era così ossessionato dal mettere in pratica la sua passione per il cinema che andò a lavorare alla costruzione di una diga in Svizzera, soprattutto per avere la possibilità di filmare il processo e farne un documentario.
Negli anni '60 Jean-Luc Godard era forse uno dei registi più discussi del mondo. Ebbe un grande impatto sul cinema futuro, influenzando registi come Robert Altman, Martin Scorsese, Jim Jarmusch, Wim Wenders, Steven Soderbergh, Quentin Tarantino e Wong Kar-Wai.
Mentre gli anni Sessanta passavano, Godard divenne sempre meno accessibile, sia nella sfera personale che professionale. Dopo avere girato "Week-end, un uomo e una donna dal sabato alla domenica" (1967), Godard abbandonò le sue sempre più difficili relazioni con i realizzatori dell'industria cinematografica.
Lasciò Parigi per la Svizzera, che divenne la sua casa negli ultimi 20 anni. Affascinato dagli sviluppi dei nuovi mezzi, si cimentò in video, producendone parecchi su commissione di clienti, come anche Channel 4, France Telecom e l'UNICEF.
Il suo ultimo film è "Eloge de l'amour". Il film è stato presentato al Festival di Cannes nel 2001.
Godard è una figura notoriamente aspra e chiusa, anche se non manca di essere visto con senso dell'umorismo.


הטלוויזיה יוצרת שיחכה, הקולנוע יוצר זיכרונות
הקולנוע כמו הציור, מראים את הבלתי נראה